Passo Monte Croce Carnico • Plöckenpass
CHIUSO • GESPERRT
In Summe ist der Plöckenpass bisher bereits Tage gesperrt.
Der ökonomische Schaden auf österreichischer Seite wird auf
€ geschätzt.
Der
Plöckenpass ist und
bleibt gesperrt. Anderslautende Medienberichte sind falsch.
Il Passo di Monte Croce Carnico
rimane chiuso . Qualsiasi notizia contraria riportata dai media è falsa.
Medienspiegel ... Facebook ...
Hätten die alten Römer schon gewusst, wie man Tunnel baut, dann gäb’s den CUNICULUS VIA IULIA AUGUSTA wohl schon seit über 2000 Jahren – ein Meisterwerk antiker Ingenieurskunst!
Se gli antichi romani avessero saputo come costruire tunnel, il CUNICULUS VIA IULIA AUGUSTA esisterebbe già da oltre 2000 anni: un capolavoro dell'ingegneria antica!
#ploeckenpass #passomontecrocecarnico
JA zum kleinen Plöckentunnel.
Eine Entscheidung der Herzen.
Für die Sicherheit der Menschen – und aus Verantwortung gegenüber der nächsten Generation.
Wir alle leben entlang einer historischen Nord-Süd-Achse, die weit mehr bedeutet als eine Straße. Sie ist Lebensader, Verbindungsweg und Symbol einer gemeinsamen Region – zwischen Paluzza und Kötschach-Mauthen, zwischen München und Triest. Doch diese Achse ist verletzlich. Der massive Felssturz im Dezember 2023 hat uns das schmerzhaft vor Augen geführt: Über 500 Tage war der Plöckenpass blockiert, abgeschnitten von Freunden, Familien und wirtschaftlichen Lebensgrundlagen. Seit 29. September ist die Verbindung erneut auf unbestimmte Zeit gesperrt – mit gravierenden Folgen für das Leben in unseren Bergregionen.
Der Hangrutsch ereignete sich auf italienischem Gebiet. Trotz enormer Risiken hat Italien Verantwortung übernommen, die Arbeiten an der SS 52bis begonnen, durchgeführt und selbst finanziert. Geologische Gutachten zeigen klar: Weitere Felsstürze sind mit hoher Wahrscheinlichkeit zu erwarten. Genau deshalb arbeiten Kärnten und Friaul-Julisch Venetien gemeinsam an einer sicheren, dauerhaften Lösung. Nach umfassenden Studien und Gesprächen mit allen 28 betroffenen Gemeinden fiel am 30. Juli die Entscheidung: Der Bau eines kleinen Scheiteltunnels soll die Achse dauerhaft sichern. Kärnten hat zugesagt, den italienischen Wunsch zu unterstützen – sofern das Projekt technisch machbar und finanziell tragbar ist.
Natürlich ist jede Diskussion über Transit, Verkehrslenkung und Lebensqualität wichtig. Bürgerinitiativen, die sich für Sicherheit, Entlastung und Nachhaltigkeit einsetzen, verdienen Respekt. Aber Fortschritt gelingt nur gemeinsam – über Grenzen hinweg, mit Blick nach vorne. Nur wer miteinander spricht, findet Lösungen, die Bestand haben.
Leider wird dieser konstruktive Prozess derzeit von einer kleinen Gruppe älterer Bürgerinnen und Bürger blockiert. Menschen, die selbst kaum unter der Sperre leiden, weil ihr Alltag abgesichert ist. Einige von ihnen stellen sogar den persönlichen Nutzen über den der Allgemeinheit. Sie fordern Stillstand, möchten bewahren, was ihnen vertraut ist – und verweigern damit der jungen Generation eine moderne, sichere Verbindung und die Chance auf Zukunft. Doch jede Generation trägt Verantwortung für die nächste: Glaube, Gerechtigkeit und Mitmenschlichkeit dürfen nicht an den Felsen der Vergangenheit zerschellen.
Am Ende geht es um ein gutes und respektvolles Miteinander in einer Region, in der jeder jeden kennt. Es geht um Zusammenhalt zwischen den Generationen – um Vertrauen, Verantwortung und Dankbarkeit. Die Erfahrung und das Wissen der Älteren sollen zum Wohl unserer Region und unserer Dorfgemeinschaft beitragen – nicht als Abwehr gegen die Jugend, sondern als Unterstützung für ihre Zukunft.
Wie es in 1. Petrus 4,10 heißt: „Dient einander, jeder mit der Gabe, die er empfangen hat, als gute Verwalter der vielfältigen Gnade Gottes.“ Das bedeutet auch: Wer Sicherheit und Möglichkeiten hat, soll sie zum Wohl aller einsetzen.
Darum sagen wir: Für die Jungen. Für alle Menschen. Für ein friedvolles Miteinander. Für unsere Heimat.
Ja zum Plöckentunnel.
SÌ al piccolo Tunnel del Plöcken.
Una decisione del cuore.
Per la sicurezza delle persone – e per la responsabilità verso le generazioni future.
Viviamo lungo un asse storico nord-sud che rappresenta molto più di una semplice strada. È un’arteria vitale, una via di collegamento e un simbolo di una regione condivisa – tra Paluzza e Kötschach-Mauthen, tra Monaco e Trieste. Ma questa arteria è fragile. La grande frana del dicembre 2023 ce lo ha mostrato in modo drammatico: per oltre 500 giorni il Passo di Monte Croce Carnico è rimasto chiuso, tagliando i legami tra amici, famiglie e comunità economiche. Dal 29 settembre la strada è di nuovo interrotta a tempo indeterminato – con gravi conseguenze per la vita nelle nostre regioni montane.
La frana si è verificata in territorio italiano. Nonostante i rischi elevati, l’Italia ha assunto la propria responsabilità, avviando e completando i lavori sulla SS 52bis e finanziandoli interamente. Le perizie geologiche sono chiare: ulteriori frane sono altamente probabili. Proprio per questo la Carinzia e il Friuli Venezia Giulia stanno collaborando per creare un collegamento sicuro e duraturo. Dopo studi approfonditi e il confronto con tutti i 28 comuni interessati, il 30 luglio la Regione (assessore Amirante) ha deciso di realizzare una piccola galleria di cresta. La Carinzia (assessore Gruber) ha confermato la disponibilità a sostenere la decisione italiana, purché il progetto sia tecnicamente realizzabile e finanziariamente sostenibile.
Ogni discussione sul transito, sulla gestione del traffico e sulla qualità della vita è importante. Le iniziative dei cittadini che da anni si impegnano per la sicurezza, il sollievo e la sostenibilità meritano rispetto. Tuttavia, il progresso può realizzarsi solo insieme – oltre i confini, con una visione comune e orientata al futuro. Solo attraverso il dialogo si trovano soluzioni che durano nel tempo.
Purtroppo, questo processo costruttivo è oggi ostacolato da un piccolo gruppo di cittadini anziani. Persone che non subiscono realmente le conseguenze della chiusura, poiché la loro vita quotidiana è protetta e garantita. Alcuni di loro antepongono persino il proprio interesse personale al bene collettivo. Chiedono immobilismo, vogliono conservare ciò che conoscono – e così negano ai giovani una connessione moderna e sicura, e la possibilità di un futuro condiviso. Ma ogni generazione ha una responsabilità verso quella che segue: la fede, la giustizia e l’umanità non devono infrangersi contro le rocce del passato.
In fondo, si tratta di una buona e rispettosa convivenza in una regione dove tutti si conoscono. Si tratta di coesione tra le generazioni – di fiducia, responsabilità e gratitudine. L’esperienza e la saggezza degli anziani devono servire al bene della nostra regione e delle nostre comunità, non essere usate contro i giovani, ma a sostegno del loro futuro.
Come dice la Prima Lettera di Pietro 4,10: «Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio.» Ciò significa anche che chi possiede sicurezza e opportunità deve metterle al servizio del bene comune.
Per i giovani, per tutte le persone, per una convivenza pacifica, per la nostra terra:
Sì al Tunnel del Plöcken.
Ingo Ortner
info@ploeckenpass.at
T +4369912647680